«La mediazione accoglie il disordine. È un momento, un luogo, in cui è possibile esprimere le nostre differenze e riconoscere quelle degli altri. È un incontro nel quale si scopre che i nostri conflitti non sono necessariamente distruttivi, ma possono essere anche generatori di un nuovo rapporto.»
J. Morineau
Se osserviamo un aquilone lasciato libero di fluttuare nel cielo possiamo notare che segue un tragitto che dipende dalla sua interazione col vento… quelle interazioni che consentono all’aquilone di proseguire il percorso sono perturbazioni quelle in seguito alle quali cessa di fluttuare sono dette interazioni distruttive.
Considerare la separazione come una perturbazione o un’interazione distruttiva dipende dalla capacità di adattamento della famiglia ai cambiamenti che tale nuova situazione comporta rispetto alla precedente condizione di famiglia unita.
Certamente le capacità di adattamento degli ex coniugi sono fortemente messe alla prova. Il momento che precede la separazione durante il quale viene maturata questa decisione, nonchè la separazione stessa, sono momenti critici per l’individuo e la coppia accompagnato da conflitto interiore e interpersonale insieme ad una serie di vissuti emotivi molto intensi dalla delusione, al senso di fallimento per la fine di un progetto di vita insieme sul quale si era investito, ai sensi di colpa, alla rabbia rivolta spesso contro l’ex coniuge che diventa il “problema” ecc.e che possono indurre ad un’escalation del conflitto che contribuisce a non aiutare la coppia ad accettare e adattarsi ai cambiamenti che la nuova situazione di separazione comporta.
Tutto ciò ( gli intensi vissuti emotivi ed il conflitto) rende le parti temporaneamente indebolite nella capacità di prendere delle decisioni per risolvere le problematiche comuni che insorgono in seguito alla separazione soprattutto se i livelli di conflittualità sono molto elevati e tutte le energie vengono investite nel conflitto con l’altra parte, senza comprendere che entrambi hanno gli stessi bisogni i quali possono essere soddisfatti solo se si coopera altrimenti entrambi ne usciranno sconfitti. In tutto questo scombussolamento il rischio più grave è che viene perso di vista il bene più prezioso degli ex coniugi: i figli per cui spesso si finisce col non trovare degli accordi che risultino adeguati per loro, per le loro esigenze, i loro bisogni, i loro vissuti emotivi e nei casi peggiori strumentalizzati nella guerra con l’ex coniuge.
Mediazione Familiare
Pertanto la Mediazione Familiare si propone come una risorsa che viene offerta alle coppie che si stanno separando o separate o divorziate per essere aiutate da un terzo imparziale e neutrale : il Mediatore, appunto,aiuta a ristabilire il dialogo perso all’interno della coppia a sedare il conflitto, e a incanalare le energie per far si che gli ex coniugi trovino degli accordi rispetto alle questioni che emergono in seguito alla separazione: da quelle economiche (decidere chi godrà della casa coniugale, come andranno redistribuite le spese vecchie e nuove, il mantenimento economico dei figli) a quelle relazionali (le modalità di visita e di relazione con questi, come ricostruire un rapporto su nuove basi con l’ex coniuge quando il rapporto coniugale è terminato ma quello genitoriale no), che possano risultare funzionali e soddisfacenti per entrambi e soprattutto per i figli per continuare ad esercitare insieme la genitorialità e garantire loro il diritto a mantenere rapporti stabili e costanti con entrambi i genitori secondo anche quanto previsto dalla legge sull’affidamento condiviso (bi genitorialità).
Tale obiettivo viene raggiunto grazie alla competenza del Mediatore nell’aiutare gli ex coniugi a:
– gestire costruttivamente il loro conflitto: ovvero evitare l’escalation del conflitto aiutando gli ex coniugi ad incanalare le energie non nella guerra contro l’altro bensì nel trovare gli accordi per adattarsi ai cambiamenti di vita conseguenti la separazione;
– facilitare la comunicazione tra gli ex: attraverso tecniche che consentano agli ex coniugi di comunicare efficacemente ovvero riducendo i fraintendimenti che distorcono la percezione dell’altro e incidono sul conflitto a partire dall’ascolto dell’altro;
– acquisire l’utilizzo di tecniche di problem solving: per risolvere momenti di empasse nelle decisioni da prendere aiutando ad ampliare le possibili alternative per risolvere una possibile situazione guardando a tutte le risorse di cui dispongono gli ex coniugi.
– stesura degli accordi per omologare la separazione in Tribunale.
Lo Studio di Psicologia e Mediazione Familiare
Presso lo studio di Psicologia e Mediazione Familiare è possibile sia usufruire del servizio gratuito di sportello, finalizzato a fornire informazioni sulla mediazione familiare per chiunque desideri saperne di più, sia intraprendere percorsi di Mediazione familiare.
In qualità di Mediatrice Familiare mi propongo di accogliere con empatia i sopra citati vissuti emotivi sperimentati dagli ex coniugi/partner offrendo uno spazio in cui poterli esprimere ma soprattutto di aiutare loro a gestire le dinamiche conflittuali generate da questi sostenendoli nell’accordarsi su come dirimere le questioni economiche ma soprattutto relazionali (riorganizzare le relazioni, continuare ad essere genitori insieme) fornendo le informazioni di cui hanno bisogno per affrontare il percorso di separazione, mettendo a disposizione le mie competenze ed il mio sostegno empatico e professionale sempre secondo il mio motto: “esserci per essere con l’altro”.
Dott.ssa Valentina Moretti
BIBLIOGRAFIA
Loriedo C., Picardi A. (2012) Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell’attaccamento, Franco Angeli
Parkinson L. (2003), La Mediazione Familiare, Erickson